Introduzione
Il termine open-source ha una valenza molto più ampia: è uno stile di vita, un modo di pensare, un nuovo modello sociale ed economico. E' una vera e propria corrente filosofica. In italiano possiamo tradurlo con il termine sorgente aperto: un software è open-source se, tra le altre cose, viene distribuito con la possibilità di accedere ai relativi sorgenti. Il software non viene quindi più visto come un qualcosa di brevettabile o di vendibile, ma come un qualcosa di liberamente utilizzabile da tutti, senza discriminazioni. Non solo: chiunque può anche modificare questi sorgenti e personalizzare il comportamento dell'applicazione alle proprie reali esigenze. La filosofia open-source tratta il software per quello che è: un algoritmo. Quando andavamo a scuola, non abbiamo dovuto pagare i diritti a Pitagora per aver utilizzato (a volte a sproposito) il suo famoso teorema. A mio avviso, i vantaggi dell'approccio open-source sono molteplici e possono essere così riassunti:
Questo sistema operativo è anche gratuito e si propone come seria alternativa ad altri sistemi operativi, la maggior parte dei quali non sono nè open-source nè gratuiti: per poterli utilizzare è necessario comprare delle licenze d'uso. In virtù del fatto di essere un software open-source, il mondo Linux non è monolitico, ma è composto da tante vivaci varianti; ciascuna di queste ha le proprie specifiche caratteristiche ma tutte hanno lo stesso kernel (linux, appunto), che rappresenta il nucleo centrale di un sistema operativo. Non esiste quindi "il" sistema operativo Linux, ma tante varianti con in comune il nucleo centrale. Tutte queste varianti prendono il nome di distribuzioni (elenco). Per rispondere alle sempre più variegate esigenze dell'utenza mondiale, da alcune distribuzioni sono poi nate addirittura delle sotto-distribuzioni (distribuzioni derivate). Debian
In realtà, essa è una sotto-distribuzione della distribuzione madre chiamata Debian. Il progetto è sviluppato interamente da volontari di tutto il mondo ed è coordinato dal Debian Project. La precisa ed efficace attenzione verso problematiche quali stabilità ed affidabilità ne fanno oggi una delle distribuzioni più usate, sia in ambito desktop che in ambito server. Il successo ottenuto da questa distribuzione è probabilmente dovuto ad una efficace organizzazione democratica del team (non esistono dei veri e propri ruoli dirigenziali, se non di "supervisione" affidato al Debian Project) e al totale appoggio al "software libero": Debian è per questo da molti considerata come la sola tra le maggiori distribuzioni ad essere totalmente estranea ad interessi commerciali. Uno degli aspetti più interessanti del mondo-Debian consiste nel fatto che il sistema operativo è solo una parte del progetto; un ruolo molto importante lo hanno anche i "pacchetti software": tutti i programmi distribuiti per Debian vengono infatti compilati e pacchettizati in modo coerente, garantendo così la totale compatibilità con il sistema operativo. Il sistema di gestione dei pacchetti prende il nome di APT, che garantisce all'utilizzatore un semplice ed efficace modo di distribuire, scaricare, installare e rimuovere i vari software dalla propria macchina. Il Desktop Environment (DE) utilizzato per default è Gnome; tuttavia, è possibile cambiare DE in qualunque momento, semplicemente installando gli opportuni pacchetti tramite APT. Debian viene distribuito in diverse versioni parallele fra loro: vi è la versione stable, che è quella "ufficiale" ed è quella che soddisfa i severi requisiti di stabilità ed affidabilità. Attualmente la versione stable è la Debian "Lenny" 5.0. Vi è poi la versione testing, che contiene alcuni pacchetti più aggiornati ma che non hanno ancora superato tutti i test per essere considerati "stabili". Quando la versione di testing raggiunge l'opportuna maturità viene "congelata" e, dopo che sono stati risolti gli ultimi bug, questa versione viene tramutata in stable. Il nome dell'attuale versione di testing è Debian "Squeeze" e diventerà stabile non prima del 2010. La versione "unstable" è quella su cui vengono eseguiti gli sviluppi; per questo, da un lato contiene il software più aggiornato possibile per il mondo-Debian, dall'altro però tale versione non garantisce la stabilità e l'affidabilità necessari, ad esempio, per un uso Server. Il nome in codice è sempre "Sid". Ubuntu
In realtà, essa è una sotto-distribuzione derivata da Debian Inoltre, c'e' da dire che Ubuntu, Kubuntu, Xubuntu ed Edubuntu sono diverse varianti della medesima sotto-distribuzione che potremo generalmente chiamare Xbuntu, dove X sta per K, U, Xu o Edu a seconda della variante scelta. Ubuntu (e parimenti tutte le altre varianti Xbuntu) si pone come obiettivo primario la facilità d'uso, anche per gli utenti meno esperti. Ogni sei mesi il team di sviluppo si propone di rilasciare una versione aggiornata e stabile (e gratuita) del sistema operativo e delle applicazioni in esso contenute. Secondo molti, le distribuzioni Xbuntu sono molto adatte ad un uso Desktop, perchè, essendo i requisiti di stabilità minori rispetto a quelli di Debian, sono dotate di software generalmente più recente, senza comunque sacrificare troppo l'affidabilità. Come la distribuzione madre Debian, Ubuntu prevede come DE di default Gnome. Potete trovare molte e più approfondite informazioni nei link che vi propongo sotto. Per chi si avvicina al mondo Linux, il mio consiglio è di iniziare proprio da Ubuntu o Kubuntu. Kubuntu
Nasce come progetto parallelo di Ubuntu: ha le stesse caratteristiche ed attinge agli stessi pacchetti software, ma presenta un DE di default basato su KDE anzichè su Gnome. La scelta quindi tra Ubuntu e Kubuntu è una questione puramente legata a considerazioni relative al DE preferito, perchè per il resto le due distribuzioni sono identiche; per questo, sarebbe meglio parlare di "varianti" della stessa distribuzione, tanto è vero che il rilascio delle nuove versioni avviene contemporaneamente. Link e download:
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Ultimo aggiornamento: 14/02/2010 |